Il 19 maggio 1991 al centro sociale Corto Circuito, in una notte come molte altre, un rogo illuminò il cielo e un fumo denso riempì l’aria, quella notte fu assassinato Auro Bruni. Aveva 19 anni. Ancora oggi questo omicidio non ha colpevoli.
Quella notte Auro era rimasto a dormire al Corto, gli aggressori attesero che tutti i compagni andassero via per eseguire l’attentato contro il centro sociale, forse la sua presenza non era prevista o forse si, fatto sta che quando lo trovarono all’interno lo colpirono alla testa, cosparsero il corpo e i locali del centro di benzina. L’incendio distrusse completamente il Centro Sociale e rese irriconoscibile il corpo di Auro.
Immediatamente i compagni individuarono la matrice fascista dell’aggressione, ma le forze dell’ordine e la magistratura decisero di non prendere in considerazione gli ambienti dell’estrema destra indirizzando al contrario le indagini contro gli stessi frequentatori del Centro Sociale, fermando ed interrogando per ore alcuni coetanei di Auro cercando, così, di avallare la tesi di una lite interna.
Il giorno successivo i “disoccupati italiani nazionalisti”, sigla riconducibile ad ambienti di estrema destra, rivendicarono l’omicidio con una telefonata al TG3. Ma né questa rivendicazione né gli attentati subiti nei mesi precedenti da altri centri sociali persuasero la magistratura.

A 14 anni di distanza la situazione non è cambiata, siamo davanti ad uno nuovo rigurgito fascista, la destra è tornata ad alzare la testa.
Gli eventi degli ultimi anni hanno permesso nuova agibilità politica alle sigle dell’estrema destra, agibilità garantita da un riconoscimento istituzionale e da un tentativo di revisione della storia del nostro paese tesa a mistificare il valore della lotta contro il nazi-fascismo e a mettere sullo stesso piano quest’ultimo con le idee e le politiche che in realtà lo hanno combattuto, concedendo alle destre di riemergere dall’ombra nella quale la storia li aveva chiusi per tornare ad operare alla luce del sole.

Questa libertà d’azione sfocia nelle “nuove” aggressioni, violente e omicide, che negli ultimi 2 anni ci hanno colpito, a cominciare dall’omicidio di Dax a Milano per continuare con le aggressioni ai
centri sociali in tutta Italia fino agli attacchi subiti dalle occupazioni di case a Roma e all’omicidio di Tommasoli.
Per questo la nostra voce deve levarsi alta e forte: perché noi siamo i portatori di quella memoria storica che il presente vuole cancellare, perché è nostra responsabilità far vivere l’antifascismo in ogni lotta quotidiana, perché è nostro compito impedire in ogni modo che il fascismo torni ad essere tollerato.
Ricordare oggi Auro significa ribadire la nostra opposizione forte a tutte le forme di fascismo razzismo e ad ogni forma di esclusione sociale. Per questo Auro e tutti gli altri non vanno dimenticati.

NO AL FASCISMO NO AL RAZZISMO

E ora?

E’ ora di accentuare la lotta!

E’ ora di uscire dal ghetto dei centri sociali perché bisogna tendere una mano ai giovani di estrema destra che tendono sempre una mano solo perché nessuno gliel’ha mai tesa veramente.

E’ ora di sputtanarsi con tutta l’anima per difendere i diritti sulla sicurezza sul lavoro.

E ora?

E’ ora di tornare a toccare il cielo non con un dito ma con un pugno!

E ora?

E’ ora di abbracciarsi di più! Anche senza motivo, a cazzo!

E ora?

E’ ora che si prendano tutte le playstation che avete e si faccia un bel falò usando come diavolina e libri di Moccia!

E ora?

E’ ora che l’ora facoltativa di religione venga sostituita con l’ora obbligatoria di lettura di Pasolini, Gaber, Rodari, Bertolucci, Dario Fo, Alda Merini, Sandro Penna, Rino Gaetano e Travaglio.. senza creare troppo travaglio!

E ora?

E’ ora di scendere in piazza ma con la rabbia giusta, senza essere violenti ma senza subire le violenze!

E’ ora di coltivare i fiori che i nostri padri mettevano nei loro cannoni.. ma senza esagerare coi cannoni se no è spaccio!

E ora?

E’ ora di fermarsi a parlare con i partigiani perché di loro ci ricordiamo solo il 25 aprile!

Oh, bella! Ciao!

E ora?

E’ ora di distribuire i profilattici davanti alle scuole perché sono aumentati i sieropositivi in Italia e so’ di 15 anni! E diamoli pure ai papa boys questi profilattici quando vanno la domenica allo stadio di san pietro se no fra un po’ i papa boys li chiameremo papa aids!

E ora?

E’ ora di tornare a parlare con i preti, la Nostra Chiesa, la povera Chiesa, i preti proletari delle periferie.

E ora?

E’ ora di togliere la scorta a roberto soriano ai giudici anti mafia ai giornalisti anti mafia perché secondo me la scorta la dovremmo dare a tutti i mafiosi e corrotti politici di questo paese perché noi tutti insieme gli dovremmo fare un culo così a questa gente.

E ora?

E’ ora di dirsi la verità che a volte tratteniamo tra i denti perché il ghigno dei potenti diventi una smorfia.

Ora, facciamolo insieme tutto questo!!

E’ ora!!!

BRUXELLES-Prima proposta: lasciar morire, o meglio uccidere con un’iniezione o con una manciata di pastiglie, un paziente che sia “mentalmente incapacitato”. Seconda proposta: lasciar morire o uccidere anche, sempre per sottrarlo al dolore di una malattia non più controllabile, chi per legge è minorenne, troppo giovane per decidere da solo. Questo ed altro chiedono 4 progetti di legge-presentati dal partito liberaldemocratico fiammingo-che stanno dividendo ancora una volta il Belgio cattolico: prevedono cioè che l’eutanasia, già legalizzata dal 2002 per i maggiorenni e a determinare condizioni, possa essere estesa legalmente anche ai minori e a persone con problemi di igiene mentale.

Stando agli oppositori dell’idea, si tratta poco meno che di un ritorno al “T4”, il piano per l’eutanasia di massa messo in cantiere da Hitler subito prima della guerra.

Stando ai sostenitori, le ideologie naziste non c’entrano proprio nulla: si vorrebbe solo combattere la condanna della sofferenza inutile e offrire a tutti la possibilità di una “morte con dignità”.

In Olanda. una legge permette l’eutanasia per i ragazzi dai 12 ai 16 anni purchè vi sia il consenso dei genitori o dei tutori; e per quelli di 16-17 anni, anche senza questo consenso (ma dietro richiesta del ragazzo, naturalmente).

In Belgio, finora, si è sempre proceduto con il sistema della “notifica a posteriori”: una volta accertate le condizioni prescritte, il medico somministra la “dolce morte”, o iniettando dei farmaci o “aiutando” il paziente a prenderli per bocca. Poi, entro 4 giorni dalla morte, avverte la Commissione cui spetta il giudizio finale. E lo fa con un modulo scaricabile anche da Internet, poichè la burocrazia imbriglia pure la morte.

John Titor è il nickame di un personaggio apparso su un forum in internet fra il 2000 e il 2001, dichiarando di essere un viaggiatore nel tempo proveniente dall’anno 2036. Il sedicente viaggiatore nel tempo, avrebbe anche affermato di avere visitato la propria famiglia nel 2000, e di aver visto se stesso da bambino.

Il suo passaggio sul web ha alimentato forti discussioni sul suo conto e sul futuro dell’umanità.

Il futuro secondo Titor

Titor parla di terza guerra mondiale e di due decenni di recupero da essa.

Titor afferma che il contrasto tra musulmani ed ebrei ci sarà ancora, ma non sarà la causa del conflitto.

Titor sostiene che intorno al 2036 la gente farà progressi per evitare la guerra.

Titor predice che si troverà una cura contro il cancro grazie a dei virus modificati che si aggiungono al progresso tecnologico del viaggio nel tempo.

Titor dice che l’acqua dovrà essere filtrata o distillata per rimuovere particelle radioattive, la vita sarà dura (la vita media scenderà a 60 anni) e la gente lavorerà anche nei campi per produrre il cibo di cui ha bisogno.

Titor spiega che le grandi compagnie informatiche scompariranno ma Internet sarà sempre un mezzo di comunicazione.

Titor parla anche di religione:

“Si, credo in Gesù Cristo e preghiamo Dio nelle chiese. Ci sono alcune differenze che vi potranno interessare. La religione è una parte enorme nella vita della gente nel 2036. Il dolore e i cambiamenti tendono ad avvicinare le persone agli altri e a Dio. Comunque, la religione è molto più personale di quello che è ora. Non ci sono religioni grosse e centralizzate e le persone parlano apertamente delle loro credenze. Vi potrà interessare anche il fatto che il giorno della preghiera è il sabato e che i 10 comandamenti sono tornati a essere i “10” che Dio ci ha dato.”

Titor disse che la gente del futuro giudicherà il presente duramente.

Tutto questo è molto misterioso. E’ una situazione molto ambigua che provoca scetticismo in alcuni e curiosità in altri. Alcuni ricercatori e alcune persone che hanno avuto contatti con lui, hanno riversato dubbi e domande a questa accattivante figura.

Titor, riguardo a questo, spiega:

“Forse dovrei confessarvi un piccolo segreto. Nel futuro nessuno vi ama. Questo periodo è visto come pieno di pecore pigre, egoiste, civicamente ignoranti. Voi mi credete uno scemo ma forse dovreste preoccuparvi meno di me e più di quello che posso rivelarvi.”

Chi pensa di fermarci

vedrà muoverci.

Chi pensa di zittirci

sentirà urlare la nostra rabbia.”

« Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! »

E’ stato dichiarato clinicamente morto Nicola Tommasoli, il ragazzo picchiato a morte a Verona nella notte tra il 30 Aprile e il 1 Maggio. I tre aggressori (sono 5) individuati dalla polizia, secondo quanto si è appreso negli ambienti investigativi, farebbero parte di un gruppo di giovani di estrema destra.

La sinistra radicale polemizza con le affermazioni del presidente della Camera, Gianfranco Fini, sul tragico omicidio di stampo neonazista a Verona. “Fini minimizza un omicidio. Le sue parole a Porta a Porta sono allucinanti e incredibili”. Lo dice Salvatore Cannavo’ (Sinistra critica), che aggiunge: “Mettere sullo stesso piano l’incendio di una bandiera con un barbaro omicidio non solo costituisce una assoluta mancanza di rispetto per il dolore di due genitori, ma il sintomo della cultura di fondo del neo presidente della Camera. Una cultura che minimizza la violenza vera e concreta, l’omicidio di Verona, ed esalta lo scontro ideologico, cercando di portare un gesto simbolico, discutibile quanto si vuole, su un terreno che non gli compete, giustificando, di fatto, la violenza dei gruppi neofascisti”. Sulla stessa lunghezza d’onda Jacopo Venier (Pdci), che afferma: “Nel momento in cui tutti dovrebbero piangere la morte di un ragazzo, assistiamo invece ad una serie di basse speculazioni politiche. Tra queste la piu’ grave e’ certo quella del presidente della Camera che assolve i picchiatori fascisti e si prepara a scatenare” a Torino “nuove repressioni violente, come quelle che comando’ a Genova nel 2001. Siamo di fronte all’evidente tentativo di depistaggio con cui la destra al governo cerca di deviare l’attenzione delle sue evidenti collusioni con gli ambienti neonazisti in cui e’ maturata la catena di aggressioni culminata con la morte di Tommasoli. Criminalizzando la manifestazione di Torino si tenta di rilanciare un clima di tensione che giustifichi la repressione”.

Una sola parola: INDIGNAZIONE.

Et voilà. Anche X-Factor può ora vantare la sua bella polemica e, in tempi in cui la gogna mediatica va di gran moda non è poco. Soprattutto perché condita da una spruzzatina di politica.

Durantel’ultima puntata del talent show di Rai Due (che la sottoscritta “ahi-rai” ..ehm.. ahimè, non segue), il cantante-giurato Morgan s’è lasciato scappare in diretta un coretto che viola la par condicio:

«Chi non salta Berlusconi è-è».

Erano più o meno le 22.45 di domenica sera quando il leader dei Bluvertigo, non inquadrato ma comunque (inconsapevolmente) a microfono aperto ha intonato la sua canzoncina da tifoso della politica.

Il conduttore e i due colleghi non si sono evidentemente accorti di nulla ( ?! ), perché nessuno ha commentato. E in effetti in quel momento la discussione in studio era parecchio animata e in mezzo a tanti battibecchi la cosa è passata inosservata. Non a casa però. I telespettatori hanno sentito chiaramente una voce maschile con accento milanese. Forse nella foga, nel momento di gioia per il superamento della prova dei suoi Aram Quartet, in una specie di afflato liberatorio, a Morgan è partito il coretto calcistico in versione politically uncorrect. A meno di due settimane dalle elezioni e proprio sulla rete Rai considerata più di centrodestra. E ora? Sorvoliamo e lo consideriamo un episodio goliardico oppure dobbiamo sorbirci l’ennesimo predicozzo mediatico con tanto di inutili scuse?

Morgan (al secolo Marco Castoldi) godeva già della mia stima, ma dopo questa notizia, aspetto con ansia la sua proposta di matrimonio.

(si scherza si scherza)

Per quanto riguarda il “disguido” provocato alla Rai, avanziamo una proposta: per bilanciare, aggiungiamo Emilio Fede ai giurati di X-Factor!

“io sento su di me
la mia libertà
e ha un cuore bianco
come eroina
come eroina
come eroina

sei fratello nel controllo
sei fratello nel controllo”

[afterhours]

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